24 aprile 2009
Mi rendo conto che nei miei aricoli ci sono molti refusi...vanno corretti...
la mia foto, anno 91 Il castello dei Bruno di Belmonte
La storia del castello, oggi di proprietà Tafuri, voluto dalla famiglia Bruno di Belmonte inizia nel 1936.
Quando viene incaricato per la progettazione un architetto di Firenze...La costruzione viene eseguita da maestanze locali..
Lo stile archiettonico è inequivocabile del liberty siciliano di derivazione palermitana e ispicese...
Dove spicca la costruzione del palazzo dei Bruno di Belmonte oggi sede
del comune e Ispica, per mano del massimo esponente del Liberty
siciliano e di altre costruzioni in stile sparse per le provincie di
Siracusa e Ragusa...
Tanto che costruzioni dello stesso periodo si situano fino alle porte di Modica con la residenza di Luigi Bruno di Belmonte...
Il castello non venne mai abitato dalla famigia Bruno di Belmonte
poichè era una residenza estiva progettata molto probabilmente per
lo svago della famigia dei Bruno...-
Ma forse potrebbe anche esserci l'idea che la struttura venne costruita per avviare una attività turistica e commerciale..
I Bruno di Belmonte erano quattro i figli del capostipite Pietro i
cugini in perenne scommessa e competizione e gara tra di loro.... nel
periodo estivo si ritrovavano alla casa della tonnara...come riporta
Luigi in un suo romanzo...Fundroye....
Il castello nasce dunque dalle fortune milionarie che Pietro Bruno di Belmonte seppe cogliere attivando una Tonnara...
Si può parlare di una proprie e vera epoca di massimo splendore alle
attività della tonnara che sono bene documentate....nella storia...
Con il progressivo andamento della economia locale e con la rottura
della mezzadria e la vendita delle proprietà terriere e il progressivo
calo fino all'esaurimento della attività della tonnara la famiglia
Belmonte comincia a vendere le sue proprietà...terriere ed edilizie
Intorno alla metà degli anni sessanta la famiglia Bruno di Belmonte,
con esclusivo mandato a mediare e tutte le sue vendite un sensale di
nome Andrea Russo: vende al Farmacista Gaetano Tafuri di pachino il
castello...
La struttura che era nel frattempo sta arredata di tutto punto..con
stanze funzionali e abitabili venne per un certo periodo usata dal
Farmacista come sua residenza estiva...
Per la cronaca il castello ospitò l'equipe dell'architetto Ricci nel
1966 per la stesura del primo Piano Regolatore della storia di
Pachino..
Successivamente il castello venne dato in concessione come locale per serate da ballo
Come sala da ballo e per l'organizzazione di serate danzanti fino agli
inizi dalla metà degli anni novantanta quando la struttura venne
gestita come Hotel a quattro stelle ed inserito in un circuito di un
certo livello come club e per diversi anni a funzionato abbastanza
bene...
Il tutto per opera di un impresario siracusano...
In questo luogo c'è molta memoria di indimenticabili serate da ballo
passate da moltissimi pachinesi e portopalesi..Storie
consumante,matrimoni realizzati, serate danzanti, capodanni, feste di
carnevale e qualt'altro...Un luogo che è nella storia e nella memoria di
tutti i cittadini di una certa età...
Oggi assistere a questo degrado è veramente insopportabile...
Si parla tanto di beni culturali e la pubblica opinione e la politica
faccia sua una proposta per fare in modo che il castello Tafuri venga
aquistito alla collettività attraverso l'intervento motivato e un
progretto di riattivazione...
Se il castello Tafuri è un bene culturale e ambientale i comuni possono
attivare la procedura della legge 80 per fare richiesta alla regione
per il finanziamento...
Sarebbe opportuno che, insomma, la vicenda del castello Tafuri: da
punto di degrado e pericolo per il ragazzi, come detto nell'articolo da
Padre Palacino, che, giustamente lancia l'allarme per fare in modo di
porre l'attenzione su questo luogo...ritornasse ad essere luogo
principe del turismo...locale...
Una sala convegni, un albergo. un ristorante, c'è molta materia per
potere utilizzare i ragazzi che si diplomano nella scuola di viale
Toronto per riattavare una struttura che è una perla della nostro
territorio...
Il castello, diciamocelo, è una architettura molto importante a livello
simbolico locale e lo sfruttamento dell'immagine di questa struttura
potrebbe essere utilizzata come volano per dare lustro e richezza a
questo territorio...
Concedo, bonariamente, ai politici locali la possibilità di fare propria la mia proposta per rendere realizzabile l' idea...
Per fare in modo, attraverso i finanziamenti che verranno dalla Ue fino
al 2013, di fare qualcosa di serio per il recupero di questa
struttura...alla collettività....
L'iniziativa potrebbe essere supportata congiuntamente dai due comuni
di Pachino e di Portopalo..ma meglio se inserita in una riproposizione
di un progetto in stile ecomuseo del mediterraneo....
Il tutto in una ottica di sensibile partecipazione alla vita politica e sociale di questo territorio...
saluti alberghieri, Spiros |
| inviato da
Pachinos il 24/4/2009 alle 15:46 | |